10 LIBRI CHE

L'altra sera me ne stavo bella bella spiaggiata sul divano a strafogarmi un cornetto algida godermi l'unica trasmissione tv che reputi degna di essere guardata: PECHINO EXPRESS.
Il cellulare era accanto a me perché, come per le passate edizioni, mia sorella il Dottore ed io abbiamo istituito un gruppo d'ascolto su what's app per commentare in tempo reale questa folle corsa che ci appassiona e che tira fuori il meglio dei concorrenti e il peggio di noi.
Il mood della serata era decisamente FANCAZZISMO ESPERTO come sempre.
Ad un tratto mi arriva una notifica da faccialibro.
Tra l'irritazione (proprio ora che è tornata la Marchesa!) e la sorpresa per aver appena scoperto che Myanmar e Birmania sono lo stesso paese (ecco gli effetti ritardati di una lunga esposizione a NON E' LA RAI) mi accingo a vedere cosa volesse Zuckerberg.
" Compagna del liceo ti ha taggato in un post". 
Mi sono incuriosita perché ero certa che non avrei trovato la foto di nessun micetto ad augurarmi la buonanotte su letto di cuoricini rosa.
Capisco di essere stata nominata in una di queste catene alla ice bucket challenge, però......c'è un però.
Qui l'unica doccia gelata è data dal fatto di dover elencare 10 e solo 10 libri che ti hanno formato, che ti hanno segnato o che in un periodo della tua vita hanno rappresentato una via di fuga dalla realtà o qualsiasi altro significato si possa nascondere in un libro che abbiamo amato.
Gratificata per essere stata scelta in quanto "persona che legge", ecco che mi acchiappa l'ansia.
10 non sono nulla.
10 cosa vuol dire.
10 libri de che??
Non sono capace di fare una cosa del genere.
Hanno trovato il bosone di Higgs ma non hanno ancora trovato la risposta adatta alle domande, perdonate la licenza poetica, irrispondibili :
- vuoi più bene a mamma o a papà?
- Manolo o Laboutin?
- maionese o salsa barbecue nel whopper?
- Robert Downey Junior è più figo in IRON MAN o in THE AVENGERS?
Come si fa a scegliere 10 titoli tra una miriade di libri letti?
Ogni libro ha una storia all'interno della nostra storia e se lo abbiamo scelto in quel preciso momento era perché cercavamo qualcosa che speravamo di trovare, fosse svago, leggerezza o uno spunto di riflessione.
Ricordo ancora il primo libro letto.
Ero alle elementari e avevamo ancora una sola maestra, che decideva il buono e il cattivo tempo.
Grazie al cielo mi capitò questa donna meravigliosa, che non avrebbe potuto fare altro nella vita se non insegnare; quando si dice la vocazione a volte.
Ricordo che istituì una piccola libreria nella nostra classe e a turno potevamo prendere un libro e portarlo a casa (amica Puccettona mi ha recentemente confessato di non aver mai restituito il suo).
Io scelsi un libro giallo ambientato nell'antica Roma che si intitola Detective in toga di H. Winterfeld.
Ancora ne ricordo la copertina.
La trama mi catturò immediatamente e l'emozione che provai quando lessi l'ultima riga riesco a sentirla ancora oggi.
Avevo finito un libro intero! Da sola! Che soddisfazione!
Forse fu la prima volta in vita mia in cui mi sentii adulta.
Ricordo anche che stordita da questa nuova emozione, come presa da una frenesia, iniziai immediatamente LA STORIA INFINITA, che però abbandonai dopo poco perché già da piccola mostravo i sintomi delle paranoie che avrei sviluppato da adulta: MAI LEGGERE UN LIBRO DI CUI SI E' GIÀ VISTO IL FILM.
Mi toglie la capacità di dare un volto ai personaggi, una mia luce alla storia.
Il mio amore per la lettura è quindi nato in tenera età e a 34 anni suonati e un centinaio di libri letti ecco che mi si chiede di sceglierne solo 10.
Ho scelto i primi 10 che mi sono venuti in mente, facendo un enorme sforzo a non menzionare almeno uno dei libri della Saga di Harry Potter.
Fate come vi pare ma per me la Rowling è un dannato genio!
La mia frettolosa scelta è ricaduta su:

Unica eccezione per la regola del film.
E' IL FILM DELLA MIA FAMIGLIA.Io e mia madre eravamo dalla parte di quella stronza di Rossella e mio padre e mia sorella tifavano per quella gatta morta di ME-LAGNA.
Ho letto il libro troppo tardi per poterglielo raccontare, ma avrei voluto sbattere in faccia a papà che Melania non è quella santa che Hoollywood ci ha presentato e che Rossella non è pazza a credere che quella busta di fave di Ashley la ami, perché ogni tanto un TI AMO e un palpata di culo gli sono scappati.
E tanto per metterlo in chiaro, quando le due protagoniste donano le fedi per raccogliere oro per sostenere la guerra, è Rossella a donarla per prima e non ME-LAGNA! David O. Selznick si si, parlo proprio con te!


Questo libro mi ricorda il ginnasio. La professoressa ce lo aveva assegnato come lettura, e nel pensare a questo libro non posso non rivedermi in metropolitana mentre lo divoro. Avrò avuto massimo 15 anni, e un libro così triste non lo avevo mai letto.
Ricordo che Maria era il nome della donna amata dal protagonista, che lo aveva ovviamente lasciato in una valle di lacrime e non mi esce dalla testa, da 20 anni a questa parte, una frase del libro "LO SO IO QUELLO DI CUI HAI BISOGNO MARIA, DI UN CLOWN".
Come non dargli torto. Siamo tutti Maria. E siamo tutti clown.


 
 
Comprai questo libro di getto dopo aver letto, tempo prima, un articolo su Vanity Fair in cui la Bignardi raccontava della perdita della madre.
Mentre lo leggevo pensavo dentro di me quanto fosse assurdo riconoscere la mia famiglia in quella di un altra persona.
Gli elementi ci sono tutti: il gatto di famiglia, gli scherzi tra sorelle, zii nonni e amici al limite del pittoresco.
Non sarà alta letteratura, ma sfido chiunque abbia avuto un'infanzia felice e una famiglia unita a non riconoscersi in almeno uno degli episodi narrati nel libro.
In alcuni passaggi ho fatto fatica a non sospettare che la mamma della Bignardi e mia nonna materna fossero la stessa persona.



Per anni questo libro è stato nella mia wish list. Poi un giorno è arrivato tra le mie mani e come scrissi su faccialibro "ringrazio Mordecai per essere riuscito nell'impossibile: rendermi il dormire totalmente superfluo".
Non riuscivo a smettere di leggere. Mi addormentavo con il libro in faccia e dopo un po' mi risvegliavo per continuare a leggerlo.
Stremata dal sonno ma felice non mi aspettavo il colpo di scena finale.
Leggi e dentro di te pensi "Cazzo sei un maledetto genio a dirmelo a 5 righe dalla fine del libro". Ho provato poi a vedere il film. Appena ho visto scene ambientate a Parigi girate a Roma ho spento. Vuol dire che non avete capito che c'era una ragione se Mordecai ha scelto Parigi. VI MERITATE DI SCENEGGIARE SOLO MOCCIA!


Nella post fazione di OPEN di Andre Agassi, libro che mi ha commosso per la descrizione semplice e toccante della vita del tennista e dello sbocciare del suo amore per la moglie Steffi Graf, ecco che scopro che Moehringer ne è il ghost writer. Leggo questo libro e rimango deliziata. Ognuno di noi ha avuto un luogo di ritrovo del cuore, popolato da personaggi pittoreschi e indimenticabili.
In questo libro mi sono riconosciuta all'istante. Le mie estati passate al paesello tra i monti, in cui l'unico punto di ritrovo era il bar e dentro il quale brulicava tanta di quella vita da non riuscire a raccontarla, vite che si intrecciano, risate a più non posso e come nella migliore tradizione un barista amico di tutti, che tutti sentono come uno di casa, a cui raccontare gioie e dolori, neanche ci si stesse confessando.

Era il 2007. Stavo per partire per la Grecia con 20 amici e cercavo un giallo, un libro non troppo pesante che si facesse leggere senza troppi sforzi tra un bagno, una partita a beach volley e un mojito al tramonto.
Penso a questo libro e mi viene subito in mente che nelle 300 foto che ho di quel viaggio questa copertina compare in una buona metà.
L'ho letto d'un fiato e lo conservo gelosamente, perché oltre ad essere il primo che ho letto di questa favolosa scrittrice, tra una pagina e l'altra deve essere rimasto qualche granello di sabbia, ricordo della prima vacanza di gruppo della mia vita e soprattutto dei giorni di sole che videro me e un certo ragazzo innamorarci sotto il sole della Grecia.
Quel certo ragazzo che di lì a 4 anni sarebbe diventato mio marito.


Ero in aeroporto e in attesa del volo che mi avrebbe portato dal mio fidanzato dell'epoca (relazione a distanza, ahimè) mi aggiravo in libreria (ca va sans dire). Non conoscevo la Mazzantini e mi lasciai attrarre dal fatto che avesse appena vinto il Premio Strega. Credo che questo sia stato il primo libro che mi abbia effettivamente fatto scendere le lacrime mentre lo leggevo. Mi prese a tal punto che durante quel week end il mio ex si complimentò con me per essere stata di grande compagnia!
Tornai a casa con il segno degli occhiali e quando anni dopo uscì il film mi precipitai a vederlo. Dopo 5 minuti mi chiesi se Castellitto non fosse entrato nella mia testa per girare il film che m'ero fatta mentre leggevo il capolavoro di sua moglie. Ho democraticamente obbligato tutti a leggerlo prima di vedere il film! 
 

Regalo di compleanno della mia amica d'infanzia detta NONNA PAPERA, anche lei divoratrice seriale di libri. E se Dracula fosse realmente esistito? E se si aggirasse ancora tra di noi? Un libro sui vampiri, quando ancora non era arrivata Stephenie Meyer a sbomballarci l'anima con i Cullen e i vampiri strobo anni '70. Qui Vlad non lo vedi, ma lo percepisci come un ombra nera in ogni pagina. Terrore psicologico puro, ecco cosa ti trasmette questo libro. Il ricordo legato a questo libro è di un pomeriggio d'inverno, stravaccata sulla bergere all'angolo del salone, plaid e gatto facente fusa addosso.
Ero talmente immersa nella lettura che quando il secondo gatto di casa mi salì sulle gambe reclamando la sua dose di coccole, cacciai un urlo spaventoso. Quando si dice stare sul pezzo. 

Il ricordo legato a questo libro è assurdo come lui. Parliamo di un trilione di anni fa, quando ancora andavo al mare e mi carbonizzavo sul lettino senza protezione e senza ombrellone! Ero con amica P. e un amico comune, e tra un argomento da spiaggia e l'altro ecco che amica P. se ne uscì con un "Devi leggere Pennac, nei suoi libri il protagonista per lavoro fa il capro espiatorio...divertentissimo!"
Avremo parlato di libri per 3 ore, minuto più minuto meno. Al momento di rientrare nella macchina, la cui temperatura interna si aggirava intorno ai 300 gradi, ecco amica P. asciugarsi il sudore dalla fronte e dire "Guarda, sono fradicia, ho tutte le gocce di SEDERE!" Inutile dire che abbiamo riso di questo lapsus per i 20 anni successivi. Ma una frase così assurda ben si accostava al libro assurdo che mi aveva appena consigliato.

Ci sono persone che hanno i tuoi stessi gusti, non c'è niente da fare.
Libro consigliato dalla stessa NONNA PAPERA che mi regalò IL DISCEPOLO.
Tra me e lei ci si consiglia libri che è una bellezza, si va alla Feltrinelli come una donna normale va da Vuitton il giorno di saldi e amiamo prestare i nostri libri esattamente come Ebenezer Scrooge ama prestare il suo denaro.
Un libro importante, un tema difficile da trattare quello dell'handicap fisico, soprattutto se il protagonista è un ragazzino.
A mio avviso il miglior libro di Benni.
La mia mente va automaticamente ad un altro grande personaggio sfortunato, il Johnny Freak del numero 81 di Dylan Dog, a mio avviso indimenticabile.


Ecco terminata la lista dei miei 10 libri e delle motivazioni che di getto mi hanno spinto a sceglierli.
Non me ne vogliano tutti gli altri lasciati fuori, ognuno di voi è speciale.
MAMMA VI VUOLE BENE.
A TUTTI NELLA STESSA MANIERA.

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