NON devo ridere!


Settimana scorsa mi sono fatta forza e sono entrata in palestra DECISA  a partecipare alla mia prima lezione di fit boxe.
L'istruttrice è una ragazza con uno di quei fisici della madonna e con uno stacco di coscia che la metà basta. Se avessi quel fisico te lo farei vedere io, ah si! Andrei in giro anche in inverno e rigorosamente collant free (cellulite questa sconosciuta) con gli hot pants alla Sabrina Salerno dei tempi d'oro di SIAMO DONNE OLTRE ALLE GAMBE C'E' DI PIUUUUUUUUUUUU'.
Entro timida timida e lei gentilissima mi dice che essendo la mia prima volta, mi avrebbe affiancato con degli esercizi ad hoc.
OK. GASATISSIMA! QUAND'E CHE PRENDO A PUGNI IL PUNGINGBALL?
Premetto che senza occhiali mi sembra di essermi calata un acido, e comprare le lenti a contatto è una di quelle cose che, insieme al fare benzina e portare la roba in lavanderia, piuttosto spiccio casa a tutto il condominio.
Parte la musica, si comincia con il riscaldamento.
"Forza ragazzi....testa, collo, spalle"
Nella mia testa malata si affaccia subito Don Lurio e vai di UAN CIU' TRI TESTA SPALLE BEBY UAN CIU' TRI.
MITENGO MITENGO MITENGO!
Respira Gattana, respira, pensa a cose brutte, pensa che a metà mese arriva l'IMU.
Riprendo il controllo di me stessa e dopo la parentesi STUDIO UNO si va di addominali.
L'istruttrice ogni tanto mi guardava per vedere se riuscissi a stare al passo, o almeno credo che mi guardasse; era distante due metri da me ma io vedevo solo una forma umanoide che girava la testa nella mia direzione. Magari non mi cagava di striscio.
COMPRARE LENTI A CONTATTO!
"Ok, tutti in piedi prendiamo la corda!"
Ed ecco che davanti al cesto degli attrezzi incrocio questo ragazzo.
Alto poco meno di due metri, una specie di armadio quattro stagioni.
Mi guardo intorno e mi accorgo con mio grande rammarico che di donne ci siamo solo io e un altra, che però sembra più avvezza di me alla fit boxe perché è entrata con i suoi guantoni personali.
IN CHE FIGURA DI MERDA MI SONO CACCIATA?FORSE HO PECCATO DI IUBRIS? HO PAGATO PER UN ANNO INTERO, VORREI EVITARE DI ESSERE ADDITATA PER I PROSSIMI DIECI MESI COME QUELLA CHE "OH VENITE A VEDERE LA ROCKY BALBOA DE NOANTRI!"
Il danno è fatto, non posso andarmene di punto in bianco.
Prendo sta corda e mesta mesta torno al mio posto.
"Ok, tre minuti di salti"
 Penso immediatamente che tre minuti sono un eternità, come quando avverti una piccola scossa di terremoto di trenta secondi e poi vai a raccontare che ti sono sembrati dieci minuti!
Salto a piè pari e uno due tre, la corda mi sbatte sul piede destro.
Ricominciamo.
Uno due tre, di nuovo mi sbatte sul piede destro.
Maaadre che vergogna, penseranno che sia cretina, che abbia avuto un infanzia pessima, che i miei non mi facessero saltare con la corda, penseranno che sia stata la puccettona della scuola, quella che andava bene in tutte le materie ma poi a ginnastica veniva perculata da tutto l'istituto, professoressa compresa. "Signora, sua figlia non ha proprio coordinazione motoria, mi spiace dovrò rimandarla a settembre"
Eh invece no, io HO GRANDE COORDINAZIONE MOTORIA, ho fatto danza per anni e anni, mi mettevano sempre in prima fila al saggio di fine anno, e non mi perdevo una puntata di HILARY a Bim, Bum, Bam!
"Non arrenderti, non pensare che stiano tutti guardando te. Guarda fisso davanti a te, concentrati sulla tua immagine riflessa nello specchio, che anche se non ci vedi lo sai che quella con i pantaloni neri e la maglia fucsia sei te."
Ed è con questo training autogeno che senza saperlo mi stavo avviando verso la debacle.
Eh già, perché concentrarmi sulla mia immagine riflessa nello specchio mi ha OBBLIGATO a guardare, e quello che ho visto mi ha rovinato.
L'armadio-barra-ragazzo quattro stagioni era poco dietro di me e sebbene non riuscissi a distinguere i suoi tratti riuscivo però a distinguere i suoi movimenti (grazie al cavolo è una pertica!)
Oltre a rischiare rovinose cadute per i piedi che gli si intrecciavano nella corda ad ogni salto (io almeno rischiavo ogni tre, fell like a boss baby), saltava in una maniera che mai mi sarei aspettata da un omone alto grosso e minaccioso.






Ti prego no, no, no, la gambetta no!
MITENGO MITENGO MITENGO!
NONMITENGO NONMITENGO NONMITENGO!
Sono scoppiata a ridere come se fossi sola e non ci fosse un domani.
Una risata liberatoria, come quando da bambina in ascensore salivi in coppia con la tua migliore amica e un condomino, e via di NONDEVORIDERE NONDEVOGUARDARLA, NONDEVORIDERE.
Non mi sono neanche vergognata, non mi sono sentita in colpa, perché in realtà è stata una risata scarica tensione: mal comune mezzo gaudio.
Forse ho fatto pena simpatia all'istruttrice, la quale si è subito avvicinata a me.
"Tutto ok?"
"Si, no sai, è che sono praticamente cieca e non vedendo nulla mi sbatte la corda sul piede e mi viene da ridere".
"Non è perché sei cieca, hai preso la corda rotta. Vedi, l'hanno rattoppata con il nastro isolante, quindi rimane tesa, ecco perché sbatte. Non si piega bene".
Subito vado a cercare con gli occhi l'uomo pertica.
La sua corda non ha subito restauri.
Io sarò pure cieca, con il cuscinetto di cellulite a ingentilirmi il fianco e tu sei altissimo e oggettivamente un bel ragazzo.
MA SEI NEGATO!
Invece di guardare Capitan Harlock potevi guardare Hilary come me.
"Hilary o Hilary...che armonia Hilary"



Ci vediamo a posturale con le altre pensionate?












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