UN CONCERTO AL PIPER CLUB

Tempo fa girovagavo annoiata sul sito di ticketone per vedere che aria tirasse a Roma nel 2015 sul fronte concerti e teatro.
Concerto di Lorenzo Cheurbini all'Olimpico praticamente esaurito da ottobre, gli unici posti disponibili sono nella zona più elegante dello stadio, dietro ai cessi chimici.
Concerto di De Gregori a marzo al Pala Lottomatica, che si sa ha un acustica davvero adatta ai concerti, roba che tutti i testi delle canzoni si trasformano in PRISENCOLINESINAINCIUSOL di Celentano. Ah, solo posti in piedi. Anche no!
Concerto di Tiziano Ferro all'Olimpico, lì non mi ci viene nessuno. Ho provato a corrompere mia sorella regalandole il biglietto (anche se si terrebbe proprio nel giorno del mio compleanno a dirla tutta) ma l'unica risposta che ho ottenuto è stata "Manco morta".
Stefano Accordi all'Ambra Jovinelli che legge il Decameron. Ecco, questo si può fare.
Mentre smanettavo con la tastiera ecco che mi è apparsa una visione:

Uozzappo mia sorella e stavolta la risposta è stata "ANDIAMO SUBITO!"
Il giorno prima del concerto sono andata a comprare i biglietti e quando l'omino settantenne mi ha detto "Prego mi dica", io con la mia aria a metà tra l'impacciata e la finta disinvolta ho sussurrato:
"Avete i biglietti per il Piper domani sera?"
"Si certo".
Nessuno dei due in tutta la trattativa ha nominato Cristina D'Avena.
Deve avermi visto un po' a disagio.
Una in tailleur e tacchi, messa in piega fatta e occhiali da "so tutto io" che compra i biglietti per un concerto di sigle di cartoni animati: c'è qualcosa che stona.
Pago, mi da i biglietti e prima di lasciarmi andare a nascondere in macchina, felice come una bambina la notte di Natale, mi dice con aria complice: "NE HANNO VENDUTI UNA MAREA!"
E con quella frase mi sono rilassata, mi sono messa a ridere e mi è uscito un sonoro "EH TI CREDO!" che ha mandato subito in vacca il mio solito aspetto da "E' arrivata sto caxxo".
La sera dopo eccoci davanti al Piper per l'evento dell'anno.
Tutto mi aspettavo tranne questo!
Una fila a serpentone che neanche al concerto degli U2 all'Olimpico nel 2010.
Appena ho intravisto una bionda con lo stivale bianco ho preso subito a sgomitare mia sorella:
"Oh ma quella  è vestita da Lady Oscar!"
Felici come due pupazze entriamo e dopo aver subito litigato con quella del guardaroba "Come sarebbe a dire che non avete più posto?", con il cristone di due metri che con fare vago mi voleva passare avanti e con i soliti furbi che entrano a metà fila ecco che trovo pace.
Ci guardiamo intorno e scopriamo che di gente cretina come noi il mondo è pieno.
La cosa ci conforta non poco. Il concerto è sold out.
Su uno dei balconi privée intravedo un tizio interamente vestito da Batman, che anche a distanza si capisce che ha una quarantina d'anni. APPLAUSI PER TE OH UOMO CHE TE NE SBATTI!
Ci prende a ridere come due iene, ma non di lui; con lui.
Avessi avuto io il coraggio di fare la cosplay! Per certe cose l'età è solo un fatto anagrafico.
In ritardo di ben 45 minuti il palco si anima ed escono i Gem Boy con la protagonista indiscussa della nostra infanzia: Cristina-Sua Maestà-D'Avena.
Attacca con "Arriva Cristina", e il Piper viene giù.
Giuro che quelli accanto a noi, con cui abbiamo scambiato frasi eleganti e garbate durante tutto il concerto (la più gentile iniziava per STR e finiva per ONZA) hanno iniziato a pogare!
Non ci potevamo credere.
Pogare al concerto di Cristina D'Avena!
Questa è una perverzità.
Concentriamoci sulle canzoni in scaletta però.
Dire che le ho cantate tutte è dire una bugia: PICCOLI PROBLEMI DI CUORE non me la ricordavo.
Ero già nel tunnel di FRIENDS quando uscì il cartone.
Ecco un altro classico. MILA E SHIRO - DUE CUORI NELLA PALLAVOLO.
Davanti a mia sorella c'era un tizio un po' in carne e stempiato che si sbracciava e cantava a squarciagola e ha dato il meglio durante questo pezzo.
L'ho adorato all'istante! Fuck the system broda! 

 


Perchè ti sei fomentato proprio su questa sigla?
Da piccolo sognavi di essere alto, figo atletico e capellone come Shiro vero?
Anche io sognavo di essere Mila ma i miei mi mandarono a studiare pianoforte invece che a lezione di pallavolo. Vieni qui e abbracciami. Noi si che sappiamo cosa sia un sogno infranto.
Una delle tante sigle, dopo le varie versioni di quella dei PUFFI, è stata L'INCANTEVOLE CREAMY.
Mi fa molto ridere il fatto che per i primi dieci secondi nessuno capisca cosa stiano per suonare.
Poi attacca l'assolo di tromba, e iniziamo tutti a saltare come grilli impazziti.


Mia figlia guarda questo cartone tutte le mattine su Italia1 mentre fa colazione e mi va in giro per casa cantando "SE BABBO MAMMA E TOSHIO....."
Piccole gattane crescono.
Il pubblico è fomentatissimo, che spettacolo!
E poi è successa la cosa più assurda di tutte.
Vediamo venire verso di noi da sotto il palco un ragazzo e una ragazza.
Dentro di me penso "Ma dove vanno questi che il concerto è iniziato da venti minuti?"
Il caso ha voluto che si fermassero davanti a noi e allora abbiamo capito.
Lui reggeva lei che non sembrava proprio essere in perfetta forma.
AN, DE, TRUA' lei casca "come corpo morto cade".
Ha vinto!
Collassare sulle note di Kiss me Licia è davvero l'ultima frontiera dello sballo!
Poverina, ci siamo subito offerti tutti di soccorrerla ma doveva aver avuto un bel calo di pressione perché l'hanno presa di peso e portata fuori.
Chissà da quant'è che stava sotto al palco.
Sarò cinica ma come la metti la metti quest'episodio mi fa comunque ridere.
Strideva troppo con il contesto.
Ogni canzone era un onda energetica che si propagava tra la folla, era tangibile, potevi sentirla sulla pelle.
Tutte le sigle sono belle, ma alcune sono proprio dei capolavori.
Questa ad esempio è stata chiamata a gran voce dalla folla in delirio per una buona mezz'ora.




Mi sono divertita come un bambina.
Perché è questo che eravamo tutti al Piper venerdì sera: bambini.
Non eravamo arrivati lì con le nostre macchine, tenendo in tasca le chiavi dei nostri appartamenti; non abbiamo chiamato a casa prima di entrare per sapere se i nostri figli avessero mangiato tutta la cena e fossero già a letto.
No.
I nostri genitori ci avevano accompagnato a questa festa, non era sera, era pomeriggio e non dovevamo fare i compiti perchè il giorno dopo sarebbe stato sabato.
Ci hanno messo nello zainetto una merenda e un succo di frutta e ci hanno rassicurato del fatto che li avremmo trovati fuori dal locale appena finita la festa.
Ecco.
Ogni sigla è un mondo in cui abbiamo vissuto un'intera vita.
I protagonisti siamo noi, che davanti alla tv potevamo sognare di essere chiunque e ovunque, quando ancora guardarla per un'ora di fila non era motivo valido per far additare i nostri genitori come sconsiderati e menefreghisti.
Volevamo essere in Francia con Lady Oscar per avere il suo coraggio, e sopratutto per mettere i vestiti di Maria Antonietta.
Oppure Pollon, per essere una dea e combinare casini a destra e a manca (in realtà Pollon mi ci sento anche oggi visto che anche io ho un amico idiota come Eros).
Oppure diventare famose in un batter d'occhi come Creamy, che diciamocela tutta, è la prima vera Britney Spears.
La prossima volta, perché ce ne sarà un'altra, prenoto un privée e ci butto dentro tutti i miei amici che come me sono cresciuti con la voce pulita e cristallina di questa ragazza, ormai signora.
Mi vestirò da Pollon, o Lady Oscar o da Sheila di Occhi di gatto (a patto di perdere 10 chili e fare la mia porca figura nella tuta attillata).
La canzone che ha chiuso il concerto è stata IL MIO NOME E JEM, e non mi sto a dilungare su quanto fosse "una cantante, bella e stravagante" bla bla bla.
La penultima mi ha dato davvero la carica d'energia.
Lo amavo alla follia. Ne ero proprio perdutamente innamorata.




Mi stava sui maroni Tinetta che si era autoproclamata la sua fidanzata  (aveva capito tutto!) e facevo ovviamente il tifo per quel pezzo di manga di Sabrina.
In conclusione devo dire che è stata davvero una serata diversa dalle altre. Credo di sintetizzare il pensiero di molti presenti al Piper quando dico che "Eravamo in un'altra dimensione, la dimensione felice".
Alcuni grazie sono d'obbligo ora.
Al caso che ha voluto che venissi a sapere in tempo di questa serata.
Ai Gem Boy che sono stati divertentissimi nel fare da spalla a Cristina.
A Cristina, perchè da quando sono bambina è rimasta sempre la stessa.
A mio marito che prima che uscissi si è raccomandato "Non ti impasticcare".
A mia madre che ci ha offerto la pizza prima del concerto "Allora andate a sentire CATERINA D'Avena stasera?"
A mia sorella, laureata in psicologia e dottoressa abilitata, che dovrebbe curare la gente affetta da schizofrenia e manie ossessive e invece, come si dice a Roma "E' la peggio!" 


















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